The tempest, di William Shakespeare, opera rappresentativa dell'età elisabettiana
La tempesta (The Tempest) di William Shakespeare fu rappresentata per la prima volta il 1° novembre 1611 al Whitehall Palace di Londra; probabilmente, in seguito fu messa in scena anche al Globe Theatre e al Blackfriars Theatre.
La tempesta appartiene all'ultima fase della produzione di Shakespeare, quella dei romances: opere in cui rielabora tematiche già trattate (nelle grandi tragedie o nelle commedie) ponendole in una dimensione mitica e sacrale.
Opere come The Tempest sono state spesso oggetto di studio da parte di filosofi, critici, studiosi, o semplicemente appassionati; tanto più che si potrebbe addirittura arrivare a pensare che non ci sia più nulla da svelare di questi tanto complessi quanto affascinanti scritti.
In realtà non bisogna commettere questo errore di valutazione in quanto ogni testo può essere aperto ad una vasta gamma di interpretazioni e, tra l’altro, ogni presunto punto di arrivo rispetto ad un determinato aspetto di una composizione, può essere soggetto a costanti critiche tali da poter confutare e ribaltare anche una tesi accreditata.
Inoltre una data non può essere considerata separatamente dal contesto sociale in cui nasce; essa non è espressione del suo tempo solo perché lì è avvenuta la formazione del suo autore ma anche perché questi è consciamente o inconsciamente influenzato dalle concezioni, dalle visioni del mondo, dagli studi fioriti nella sua società .
Proprio per questo, dato che nel Seicento vi è una rinascita delle scienze, abbiamo considerato rappresentativa quest’opera. Essa non solo parla di magia ma manifesta anche chiaramente come venivano interpretati scientificamente i fenomeni atmosferici e ci presenta un quadro variegato delle mentalità del periodo; senza dimenticare la concezione colonialista che emerge nell’opera e la visione altamente discriminatoria che si aveva delle popolazioni indigene. Tutte le innovazioni e i singoli mutamenti della società traspaiono, in questo caso arricchiti ed impreziositi dalla sapiente arte drammaturgia di Shakespeare, fino a rendere l’opera una summa dei dogmi del Rinascimento inglese.
sabato 5 dicembre 2009
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